“Benvenuti nella mia cucina”: no, non sono Benedetta e non sono neppure capace di cucinare. Vorrei invece proporvi la cucina, tradizionale o internazionale che sia, come una valida scusa per stare insieme, per rispolverare relazioni e costruirne di nuove, per improvvisare di fantasia, per ingrassare in compagnia. In vista del consueto pranzo di Natale, vi suggerisco i “torteleti” fatti in casa dalla (e con la) nonna.
Questi graziosi involti di pasta fresca, ospitanti un delizioso ripieno di carni e formaggio, sono una cosa seria. Contesi per anni tra Modena “la gaudente” e Bologna “la grassa”, sono stati oggetto di carte bollate, tribunali, e persino poesie. Così carini da esser stati esposti in una mostra a Los Angeles e così unici che la ricetta autentica vanta il sigillo della Dotta Confraternita del Tortellino. La loro forma si ispira ad un…ombelico: la leggenda narra di un oste che ospitò nella propria locanda una piacente marchesina, del cui nobile ombelico, sbirciando dalla serratura, rimase tanto colpito da riprodurne una squisita copia.
Nel caso vi manchino l’ispirazione e pure la manualità dell’indiscreto locandiere, i ricercatori dell’Università di Bologna hanno predisposto per voi, stregando pure i cinesi, un videogioco in stile Wii con il quale imparare l’arte e la perizia di fare i tortellini. Ora che siete pronti, procacciatevi lombo di maiale, prosciutto crudo e mortadella di Bologna, parmigiano reggiano, uova di gallina, noce moscata; infilatevi in cucina; agguantate il mattarello e date sfogo allo chef che c’è in voi!
Angela Ferrato