
Mirco Maselli è uno scrittore, nonché abile fumettista, di Battaglia Terme, che da poco ha pubblicato un libro fantasy per ragazzi (editore Lapis) dove si fondono assieme in maniera spettacolare le sue abilità grafiche e narrative: Hogard faccia di Drago.
Il libro è stato presentato domenica 16 novembre alle ore 16.30 nella libreria Fahrenheit nel centro storico della città di Monselice. L’incontro con l’autore è stato un’occasione unica per grandi e piccini che sono riusciti in questo modo a conoscere da vicino l’inventore di questo libro. E’ stata una bella sorpresa anche per me vedere una libreria piena di bambini seduti a terra desiderosi di ascoltare le parole del gentilissimo Mirco, il quale è riuscito a farli divertire leggendo le sue avventure, rendendoli partecipi e disegnando insieme a loro. E’ una storia al di fuori del tempo, che non ha connotazioni spazio temporali, tutto avviene durante il regno di Camelot e ha come protagonista indiscusso un drago, buono e altruista: Hogard. Hogard è molto più di una semplice invenzione della fantasia, è il drago che dimora dentro ognuno di noi, nei nostri lati positivi e negativi, è la forza e l’esuberanza messi assieme che dobbiamo custodire ma anche controllare.
La magia di questa avventura prende vita nella mente dei bambini e solo nella loro poiché, a differenza di noi grandi, mantengono la capacità di viaggiare sulle ali della fantasia senza prendere mezzi troppo costosi e senza troppe pretese.
Dopo la presentazione sono riuscita a scambiare due parole con l’autore e non nego di essere uscita dalla libreria con la sensazione di aver parlato con un uomo che ama per davvero il suo lavoro.
Salve Mirco, com’è avvenuto il passaggio da grafico a scrittore? E, dunque, quanto influisce il disegno sulla stesura del romanzo?
Io fin da piccolo ho sempre amato molto disegnare, lo facevo già a 4 -5 anni, riproducevo a modo mio i fumetti di Topolino e li regalavo alla maestra. Il primo amore è stato senza alcun dubbio il disegno, però quando ho iniziato a lavorarci nel 1989, dopo aver vinto un concorso a Firenze, mi sono subito messo all’opera anche per quanto riguarda la scrittura. Il disegno è il fulcro centrale di tutte le mie storie, quando devo crearle infatti prima faccio degli scarabocchi, piccole bozze stilizzate con annessi dialoghi e solo in seguito nasce il testo in prosa.
Perchè si occupa soprattutto del genere fantasy dedicato al mondo dei piccoli lettori?
Quando ho iniziato ad abbandonare i fumetti, e con essi un target d’età più alta, ho scoperto che sia come lettore che come ammiratore di altri scrittori mi piaceva molto di più l’idea di scrivere per una fetta di pubblico più piccola e di tenera età. I bambini sono più attivi, più vispi, hanno una grande apertura mentale e quindi mi sto cercando di adeguare a questo tipo di scrittura, quella che cattura l’attenzione soprattutto dei bimbi dai 6 ai 10 anni circa. Sono in ogni caso pronto a creare anche altre tipologie di avventure per differenti lettori.
Una domanda più personale ora, sono rimasta molto colpita dalla dedica del libro, come mai ha deciso di dedicarlo a suo figlio? Che significato altro possiamo trovare noi lettori da quelle parole iniziali?
Il romanzo è dedicato a mio figlio e a tutti i bambini in generale. Io vorrei, o meglio, voglio che tutti i miei scritti, tutto il mio operato abbia la finalità di educare, nel significato etimologico del termine ovvero di tirare fuori il meglio di ciascuno di noi, e dei più piccoli soprattutto.
Cosa devono apprendere i bambini ma anche i più grandi da questo libro? E in generale, cosa intende per letteratura?
La letteratura non è un semplice divertimento fine a se stesso, è piuttosto un modo per i bambini di crescere con consapevolezza, mentre i grandi devono continuare a cercare il bambino che è dentro di loro per vivere con un pizzico di spensieratezza e di buona ingenuità tutte le vicende della vita.
La fantasia da sola non può reggere il mondo ma è bene che sia la base del mondo.
Dopo queste parole non posso fare altro che salutare e ringraziare il signor Mirco Maselli che mi ha concesso molto più di una breve intervista.
Dedico a tutti le primissime pagine di questo piccolo capolavoro:
“A mio figlio Francesco: doma il drago che è in te e farai grandi cose!”