LETTERATURA – Letteratura gialla: Agatha Christie

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agathaIn base al romanzo che ho scelto di recensire per voi questa settimana colgo inoltre l’occasione per spiegare brevemente un genere letterario assai amato dai lettori: la letteratura gialla.

Il genere si diffonde in Italia a partire dal 1929 con la pubblicazione di una collana intitolata “Il Giallo Mondadori” secondo un’idea di Lorenzo Montano. Ebbero subito grandissima fortuna e vennero chiamati con il termine “gialli” proprio in base al colore della loro copertina che li differenziava da altri romanzi. Sebbene all’interno del genere vi sia un’ulteriore suddivisione, il romanzo giallo possiede caratteristiche ben precise che lo rendono del tutto originale: in primis la presenza di un crimine. La vicenda di un giallo si articola tutta attorno ad un omicidio o suicidio. Tutti questi elementi sono inseriti in maniera sublime all’interno di un libro di Agatha Christie considerato uno dei massimi esempi di “giallo classico”: Dieci piccoli indiani.

Venne pubblicato per la prima volta nel 1939, in seguito al grande successo però fu ristampato in tutto il mondo. I protagonisti sono dieci, nessuno di loro si conosce ma tutti sono paradossalmente accomunati da un passato inquietante. Giungono in un’isola misteriosa dopo aver ricevuto un oscuro invito. All’interno della casa che li ospita ci sono solo i domestici e nelle camere a loro assegnate su ogni parete compare una filastrocca per bambini: conforto e minaccia al tempo stesso. Sarà proprio la filastrocca, così innocente e surreale, il centro fondamentale per la comprensione del libro: ogni strofa infatti rimanda al destino di uno dei protagonisti.

La genialità della Christie si denota nell’eliminazione o meglio nella sostituzione della figura del “detective”. Se in ogni giallo che si rispetti vi è una figura che svela la situazione, smaschera la truffa e risolve l’enigma qui no: sono proprio i dieci protagonisti a indagare la situazione in cui inspiegabilmente si trovano.
La colpa individuale del crimine ricade su tutti i personaggi poichè ognuno di essi fa parte del tragico meccanismo ideato dalla penna geniale della Christie.

Una, due, tre pagine e inspiegabilmente ti trovi all’interno di una casa misteriosa, nella tua testa risuona in maniera ossessiva la stessa filastrocca e pian piano, uno alla volta, i protagonisti iniziano a venir meno.

“Oh non capite? Non avete letto quella poesia idiota?”

Andrea Pitton