Tempi duri per Katniss Everdeen, la giovane diciassettenne vincitrice della settantaquattresima edizione degli Hunger Games, i brutali giochi gladiatori che si svolgono annualmente nella nazione di Panem; dopo la vittoria nella precedente edizione e il suo incredibile smacco nei confronti di Capital City la ragazza in fiammeèinfatti costretta a vivere una vita di menzogne, costruite per proteggere lei e i suoi cari dalle ire del presidente Snow, che teme che attorno alla giovane possa nascere una scintilla che porterài dodici distretti di Panem alla rivolta. Katniss èobbligata quindi a fingere una relazione con Peeta Mellark, suo compagno nella precedente edizione dei Giochi, mentre lei non vorrebbe far altro che scappare nelle foreste con il suo amico Gale; ma Snow per tenerla sotto scacco decide di piegare con la forza il distretto 12, inviando squadre di violenti Pacificatori (le guardie armate di Panem) che minacciano costantemente di torturare e uccidere i suoi cari. Inoltre all’annuncio della 75ºedizione degli Hunger Games il presidente dichiara che i Tributi verranno estratti tra i vincitori delle precedenti edizioni: Katniss a breve tornerà nell’Arena, ma stavolta con lei non ci saranno giovani dilettanti, ma assassini esperti.
È tempo che Katniss, la ragazza di fuoco, si lasci alle spalle le fiamme tremolanti e gli abiti tempestati di gioielli e anche i delicati vestiti crepuscolari. Adesso deve diventare letale come il fuoco stesso.
Dopo aver comprato il primo libro di Hunger Games non è passato molto tempo prima che la mia libreria di fiducia mi rivedesse, famelico e bramoso di un’altra dose, e così è stato: La Ragazza Di Fuoco non ha deluso le aspettative e Suzanne Collins è stata in grado di arricchire ulteriormente con tasselli essenziali il puzzle da lei creato nel primo libro. In primis l’autrice lascia molto spazio allo sviluppo del personaggio di Katniss, che, reduce dalla mostruosa esperienza dei Giochi, si ritrova a fare i conti con la sua coscienza per ciò che ha fatto nell’Arena: gli spettri dei Tributi che sono morti perché lei e Peeta potessero sopravvivere continuano ad affollare la sua mente confusa e a tormentare i suoi sogni come se fosse una vera reduce di guerra. Inoltre viene sviluppato molto anche il tema dell’amore adolescenziale: Katniss infatti è costretta a fingere una relazione con Peeta e ignorare il suo amico e compagno di sempre Gale, per accontentare il dispotico presidente Snow, che intende trattarla come un burattino da manovrare a suo piacimento. E proprio a tal proposito la Collins qui sopperisce a una grande lacuna del primo libro: anche se descritti come spietati e distaccati dal resto della popolazione in “Hunger Games” i cittadini di Capital City mancavano di una figura identificativa, che incarnasse a pieno la malvagità che il regime dittatoriale porta con sé. Snow viene a compensare tale mancanza, presentandosi da subito come un personaggio sadico e senza scrupoli, pronto a tutto pur di mantenere il potere; una vera e propria personificazione del male! Non di meno l’autrice introduce e sviluppa molti personaggi secondari, che contribuiscono comunque in modo decisamente originale alla vicenda: conosciamo qui molti Tributi vincitori delle edizioni precedenti, come Finnick Odair, giovane e affascinante uomo all’apparenza superficiale del distretto 4; Johanna Mason, una bellissima donna del distretto 7, con un feticismo per le asce; Beetee Laitier, brillante scienziato dal distretto 3; ma anche Plutarch Heavensbee: il misterioso Capo Stratega, ideatore della settantacinquesima edizione dei Giochi, che sembra nascondere sia a Katniss che a Snow un pericoloso segreto…Chi saranno questi nuovi personaggi per Katniss? Amici o nemici? Nell’Arena la differenza può essere labile, e sbagliarsi può rivelarsi fatale; ma forse stavolta qualcosa sarà diverso: forse stavolta le alleanze tra Tributi potrebbero andare ben oltre i confini dell’Arena…Che i settantacinquesimi Hunger Games abbiano inizio!
Andrea Pettenuzzo