Sono le due bevande presenti in ogni casa, possono richiamare la tradizione (la cerimonia del tè dei giapponesi o il “tè delle cinque” per gli inglesi o ancora il caffè fortissimo fatto dalle mamme del sud Italia) o la gioventù (nella figura dei prodotti freddi, come le bottiglione di tè da due litri che si portano in spiaggia ghiacciate).
Ma sono così diffuse solo perché il gusto piace? O hanno proprietà positive? E quelle negative quali sono?

Senz’altro di tè e caffè ce ne sono per tutti i gusti: amaro, dolce, di qualità arabica o robusta, o il Kopi Luwak per i palati forti, con il latte caldo, freddo, col ghiaccio, verde, oolong, alla menta…
Il grande consumo di queste elisir si è diffuso in Europa inizialmente grazie ai colonialismi (arriva intorno al 1600) e successivamente è diventato popolare grazie alla nascita delle industrie e i collegamenti mondiali.
Ma le bevande erano già conosciute da tempo nei luoghi d’origine, così i Sufisti (mistici islamici) usavano il caffè per tenersi svegli la notte e pregare, mentre i monaci buddisti adottarono il tè già dal III secolo come bevanda rituale.

Teina e caffeina sono corrispondenti a livello chimico, il nome cambia perché si trovano in piante diverse. Hanno in natura ruolo di insetticida naturale in quanto sono paralizzanti (lo sarebbero anche nell’uomo in quantità proporzionali) e sono pressoché prive di gusto, solo un leggero retrogusto amarognolo.
La differenza sostanziale tra caffeina e teina per come le intendiamo (legate la prima ai chicchi di caffè la seconda alle foglie di tè) sta nella quantità. In un caffè espresso (80 mg) c’è una quantità doppia di caffeina rispetto a una tazza di tè (30-40 mg).

Parola che deriva da uno dei possibili luoghi d’origine del caffè: Mokha nello Yemen
Il tè contiene varie vitamine, tuttavia queste si trovano in dosi insignificanti, quindi non può valere come integratore.
Ricco di potassio e povero di sodio, privo di carboidrati e quasi totalmente di grassi è una bevanda ottima e dissetante e non presenta importanti effetti negativi anche se assunta a grandi dosi. Per i grandi consumatori comunque è consigliabile il tè deteinato che sostanzialmente non muta sapore e mantiene le sue qualità depurative.
Contenendo molto fluoruro è consigliato per i bambini, tralasciamo il tè del supermercato però dal momento che è prodotto con quantità di zuccheri così elevate da eliminare ogni altro beneficio.

Il caffè è un ottimo digestivo, soprattutto se preso la mattina, ma a stomaco vuoto può causare bruciori di stomaco, è meglio associarlo a qualcosa di secco (fette biscottate, pane integrale con marmellata) o con della frutta.
Il caffè liscio dà anche senso di sazietà e permette di mantenere la concentrazione sul lavoro più a lungo se non mescolato con tabacco o alcolici che ne peggiorano tutti gli effetti negativi (tachicardia, ansia, bruciori).

Entrambe le bevande macchiano i denti e li scuriscono, soprattutto se consumate giornalmente. Tuttavia non è bene lavare i denti subito dopo averle consumate, in quanto contengono acidi che indeboliscono lo smalto e con lo strofinio dello spazzolino si rischia di danneggiarlo ulteriormente.
Questa proprietà in negativo cambia da persona a persona, a seconda della durezza dello smalto e dell’età dei denti.
Come per ogni cosa dunque tè e caffè si possono gustare e restano tra i grandi piaceri del palato SE si ha una misura, oltre questa ci possono essere effetti indesiderati anche gravi.
Francesca Forapani