Eat Me: Le basi alimentari

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L’educazione alimentare si rivela ai giorni nostri, per la presenza del cosiddetto cibo “spazzatura” e la sedentarietà sempre più diffusa, necessaria, spesso però non vi veniamo a contatto. Per questo motivo nascono sempre più libri e blog intenti a illustrare diete miracolose. Ma non tutti sono interessati alla forma fisica e pensano che un cibo valga l’altro per l’energia che ci fornisce.

Il mio obiettivo, nel cominciare questa rubrica, vorrebbe essere di comunicare come il cibo sia cultura prima di tutto (oggi per i nostri tempi tutti accelerati è difficile che i genitori abbiano tempo da dedicare a cose simili) e come regolarizzare e “purificare” le nostre abitudini alimentari porti benefici in ogni ambito della nostra vita.

Questo impegno nasce per me dal vedere come noi italiani (giovani e non), abitanti del Paese del Gusto, diamo poco peso a ciò che mettiamo in bocca.

I fast food si sono diffusi anche da noi e permettono di saziarsi spendendo poco e ingerendo cibi carichi di grassi, sali e zuccheri, elementi che il nostro cervello ci spinge sempre a ricercare per via dell’istinto animale primitivo. Prima della globalizzazione infatti non era così facile per tutti, considerando l’Europa, accedere al cibo e il pasto di carne era riservato ai più ricchi così come i dolci.

Risulta dunque necessario oggi controllare il nostro istinto e avere un’alimentazione equilibrata e relativa al nostro stile di vita. Perciò cercherò di far passare l’importanza della scelta consapevole nel momento in cui compriamo (meno e di maggiore qualità) e in cui ci sediamo a tavola (senza fretta).

Questa settimana, come prima infarinatura vorrei soffermare l’attenzione sulle tabelle nutrizionali, spesso ignorate nel comprare un prodotto.

Il periodo che stiamo vivendo è molto delicato, ci sono sempre più persone con patologie alimentari di varia natura e per problematiche sociali ed economiche non tutti ricevono una buona educazione alimentare. I dati che le tabelle forniscono sono più o meno importanti proprio in relazione a questa cultura, per chi non ha mai dato troppo peso a ciò che mangia ma vorrebbe avvicinarsi a un’alimentazione più accurata sono aiuti preziosi.

Riporto qui sotto una tabella di esempio che ho costruito per spiegare quali sono i dati importanti da osservare.

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Per chi volesse informarsi sui valori energetici degli alimenti consiglio di riferirsi al sito dell’Inran (l’ex Istituto Nazionale per la Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione, eliminato con i tagli nelle ultime legislature), questo ente fornisce attraverso il proprio sito le tabelle relative ai singoli elementi nutritivi (e.g. farina, frutti vari) e ai cibi confezionati (cheese-burger ecc.).

N.B. A poco serve seguire una dieta sana se non è correlata a sforzi fisici, bastano anche 20 minuti al giorno di corsa o yoga.

I dati specifici presenti in questo articolo si riferiscono alle sezioni alimentari di Wikipedia o mypersonaltrainer.com o inran.it

Francesca Forapani