
38 anni dopo l’inizio della trilogia originale, 16 anni dopo la seconda trilogia (quella che è piaciuta a pochi, a parte il terzo film) eccoci di nuovo a fare i conti con una nuova trilogia inerente all’universo Star Wars, alcuni per l’ennesima volta, alcuni per la prima. Non farò accenni alla trama per evitare spoiler, attentare alla vita di uno spettatore con una anticipazione a tradimento è un peccato del quale non mi posso macchiare.
Il primo capitolo di questa nuova trilogia, Episodio VII Il risveglio della forza, è un sequel della trilogia originale. Difatti vede il ritorno sul grande schermo degli eroi protagonisti dei film degli anni 80, Harrison Ford, Mark Hamill e Carrie Fisher. Non ricordo di esser mai stato così nervoso e sognante per un film, speravo con tutto il mio cuore di essere trasportato indietro a quando avevo 6 anni e per la prima volta scoprii le VHS (vi ricordate cosa sono?) di Star Wars, quando ancora vedevo i film basandomi sulle pure emozioni, con l’innocenza di un bambino che si avvicina per la prima volta ad un mondo fantastico ed immenso come quello di Guerre Stellari.
Avevo una inconsueta ed incredibile voglia di tornare bambino, rivivendo le emozioni di un me ingenuo e sognatore. Dall’altra parte avevo anche una tremenda paura di essere deluso, di arrivare a vedere una saga rovinata dall’ennesimo film senza sentimento e senza spirito (ogni riferimento alla seconda trilogia è puramente casuale, a parte capitolo III s’intende). Immerso in emozioni contrastanti all’interno del mio cuore e della mia mente mi sono gettato a capofitto nel mondo di Star Wars, tentando di ritrovare quelle emozioni che avevo lasciato in soffitta insieme al mio vecchio videoregistratore.
Il film parte, è i titoli iniziali son sempre gli stessi. Il cuore batte a mille. Pianeti polverosi, lande desolate, campi innevati. Spade laser che fluttuano, battute allo stesso tempo patetiche e geniali. Basta compartimenti del senato della repubblica, basta bieche macchinazioni di burocrati troppo pieni di sé. Puro e vero sentimento.
Il film riprende in tutto e per tutto lo stile del primo Star Wars, eppure è nuovo: J.J. Abrams è riuscito a mantenere inalterata la struttura e l’ironia dei primi capitoli aggiungendo parecchie innovazioni. Il risveglio della forza è una perfetta sinergia tra il passato ed il futuro. Effetti speciali da capogiro uniti a una trama che non lascia per niente delusi rendono il film evento dell’anno qualcosa di indimenticabile.
Vi è un perfetto incastro tra nuovi e vecchi personaggi, nessuno dei quali stona accanto all’altro, facendo pensare che effettivamente essi, ci siano sempre stati. Han Solo (Harrison Ford) è sempre la stessa vecchia canaglia e tra i nuovi Finn e Poe (John Boyega e Oscar Isaac) hanno saputo tenere testa ai vecchi personaggi con grande bravura. Inoltre Il droide BB-8 è qualcosa di fantastico e adorabile allo stesso tempo, per certi versi mi ha ricordato un po’ Wall-E, per la grande espressività che riesce ad avere seppur non proferendo alcuna parola. Una nota di merito per Daisy Ridley (Rey, la protagonista) che interpreta la parte magistralmente, notoriamente Star Wars non attira premi dedicati agli attori, ma questa giovane attrice britannica meriterebbe sicuramente una menzione per la grandissima qualità della sua prova recitativa.
Il mondo è diverso rispetto al 1977, all’epoca non vi era nessuna conoscenza del mondo di Star Wars e quindi nessuna aspettativa da tradire. Questo film a mio avviso ha saputo reggere il confronto con la trilogia originale (superando di gran lunga i capitoli intermedi, i prequel per intendersi), regalando allo spettatore dei momenti indimenticabili nonostante l’immane pressione al quale era sottoposto. Renderà sicuramente felici i vecchi fan e ne creerà di nuovi, un evento più unico che raro nella storia del cinema, ma questa saga nel corso degli ultimi 40 anni ha saputo rinnovarsi (quasi) sempre in modo superlativo.
Episodio VII fa ben sperare anche per i due episodi successivi, regalando succose anticipazioni di ciò che andremo a vedere nei prossimi anni. Misteri e suspance regnano in questo nuovo capitolo, e questo è uno dei motivi per i quali evito in toto qualsiasi tipo di spoiler. Uscito dal cinema mi sono accorto che effettivamente ero tornato bambino, anche se solo per 2 ore e 15 minuti. La gioia di aver potuto assistere a qualcosa di così epocale e di così magico al tempo stesso ha reso i presenti in sala un tutt’uno con l’universo di Guerre Stellari. E questo è il più grande regalo che può essere fatto ad ogni fan di Star Wars che si rispetti. Citando Han Solo “Siamo a casa, Chewie”. Finalmente Guerre Stellari è tornato, più meraviglioso che mai.