SERIE TV – Breaking Bad (non rompere i letti)

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Breaking-Bad

  • Regia: Michael Slovis
  • Sceneggiatura: Vince Gilligan
  • Cast: Bryan Cranston, Aaron Paul, Anna  Gun, Dean Norris, Betsy Brandt, RJ Mitte, Bob Odenkirk, Giancarlo Esposito, Jonathan Banks
  • Durata puntata: 45 minuti
  • Genere: Thriller
  • Anno: 2008-2013

TRAMA

Walter White è un comune professore di chimica delle scuole superiori di Albuquerque, New Mexico. La sua vita è molto monotona e piena di problemi fra cui il figlio con handicap motori e nel linguaggio, la moglie nuovamente incinta e un nuovo lavoro in un autolavaggio per poter mantenere la sua famiglia. Come ultima sfortuna gli viene diagnosticato un tumore ai polmoni in stadio avanzato, che probabilmente l’ucciderà in poco tempo. Deciso a lasciare un patrimonio sostanzioso alla sua famiglia, comincia a produrre metanfetamina di altissima qualità insieme ad un suo ex studente, Jesse Pinkman, diventato uno spacciatore. La loro situazione si complicherà di molto quando andranno contro gli interessi dei narcotrafficanti messicani.

CRITICA

Buongiorno a tutti. Colgo l’occasione per confessarmi: io sono un drogato. È cominciata da poco questa mia situazione, saranno appena due settimane ma è stata troppo, troppo intensa. Tutti i miei amici continuavano a dire che sarebbe stata fantastica e avevano pienamente ragione ma ora io sto male, perché è finita. Me la sparavo anche dieci volte al giorno quella merda. Come? No, non era la coca, e nemmeno eroina. È la droga che sta distruggendo milioni di persone ogni giorno: Breaking Bad.

Tralasciando i miei problemi di tossicodipendenza da serie tv, cercherò di spiegare quali sono i fattori chiave che hanno reso B.B. una fra le serie più seguite al mondo, riassumendo al meglio una lunga serie di 62 episodi.

La parte che più mi ha colpito è l’accurata caratterizzazione dei personaggi; dalla prima alla quinta serie si assiste ad una costante evoluzione di ciascuno di essi, riuscendo a intravedere più aspetti di ciascun soggetto: i casi più emblematici sono Walter White e il suo collega Jesse Pinkman, costretti entrambi ad abbandonare la loro moralità per acquisirne man mano una di nuova; in particolar modo il personaggio interpretato da Bryan Cranston è stato costruito su un processo di mutamento psicologico profondo e articolato, in modo che il pubblico possa abituarsi ai suoi cambiamenti ma nel contempo sorprendersi di questi. Il merito è indubbiamente del creatore della serie, il quale ha subito notato le potenzialità di questo prodotto per il piccolo schermo.  Però, personalmente, credo che si sarebbe potuto creare un film “normale”, con ovvie modifiche alla trama e alla durata; già so che molti contesteranno dicendo che con una serie tv si ha la capacità di studiare meglio il personaggio e coinvolgere meglio il pubblico ma non credo sia proprio così. Come nel chimico Walter White di Breaking Bad, anche in “History of Violence” di David Cronenberg, vi è un lento cambiamento del personaggio; naturalmente sono posti in maniera differente ma sono comunque giunto alla conclusione che  la particolarità del cambiamento e la sua gestione non dipenda dalla sceneggiatura o dal fatto che sia in una serie o in un film, bensì dall’interpretazione dell’attore che è il fuoco di tutto lo spettacolo.

Molto suggestivo è il montaggio di alcune sequenze, evidentemente ispirato da quello di Martin Scorsese, per quanto riguarda la regia invece è eccessivamente altezzosa, lo si può notare con lo spropositato numero di plomgée e supine, molto spesso inutili ma che riescono comunque a fare quell’effetto “fico”, tanto richiesto dal pubblico.

VALUTAZIONE

Era da tempo che non guardavo una serie televisiva e posso dire di aver ricominciato con i pesi massimi della categoria. Mi ha tenuto con il fiato sospeso fino all’ultimo, mi sono affezionato ai personaggi e mi sono arrabbiato con loro (classiche scene, dove imprechi addosso al personaggio sullo schermo). Se v’imbarcate in quest’impresa, siate pronti a contrarre il classico virus da serie, che già incontrai con “Lost”: il “questo-è-l’ultimo”; ogni volta che pronuncerete queste parole, magicamente partirà un’altra puntata. State attenti, non esiste ancora un vaccino.

VOTO

8

CITAZIONI

Walt: So tutto della vostra operazione. Vedi, i miei soci, qui, mi hanno detto che produci meth pura al 70%, se sei fortunato. Quella che produco io è pura al 99,1%.

Declan: Quindi?

Walt: Quindi, è una squadra di baseball scolastica contro i New York Yankees. La tua è una specie di tiepida, scadente, cola di sottomarca. Quella che produco io è Coca-Cola Classic.

Declan: Va bene, ok. Quindi, se vi togliamo di mezzo, proprio qui e proprio ora e vi lasciamo nel deserto, allora non ci sarebbe più Coca-Cola su mercato, giusto? Ci saremmo solo noi.

Walt: Vorresti davvero vivere in un mondo senza Coca-Cola?

Giulio Zancanella