
Nella notte sono stati assegnati i Golden Globe, premio annuale che anticipa tradizionalmente i molto più famosi e acclamati Oscar. I Golden Globe sono considerati dagli addetti ai lavori come una fotografia più affidabile e meritocratica dell’andamento dell’anno cinematografico e televisivo rispetto agli Oscar, essendo molto meno politici e avendo un indirizzo molto più tecnico rispetto agli stessi Academy. Esemplificando, l’anno scorso vinse il premio di miglior attore un fantastico Michael Keaton in Birdman, premio poi non confermato agli Oscar. Dove la palma di miglior attore andò ad Eddie Redmayne (protagonista de “la teoria del tutto”) per la sua interpretazione di Stevie Hawking, sicuramente lodevole, ma a mio avviso nemmeno paragonabile alla magistrale prestazione di Keaton in Birdman.
La cerimonia, avvenuta a Beverly Hills è stata presentata da Ricky Gervais. Per quanto riguarda le categorie riservate al cinema, il premio forse più importante è quello che va al miglior film drammatico. La vittoria in questo caso è andata a Revenant- Redivivo, film che uscirà a breve nelle nostre sale e che vede la presenza di Leonardo di Caprio come protagonista. Vista l’uscita posticipata nel mercato italiano, non siamo stati ancora in grado di giudicare il vincitore in questione, ma confidiamo nelle grandi abilità di Inarritu alla regia.
Nella categoria ‘Miglior film commedia‘ vince The Martian, il quale non rientra canonicamente nel genere commedia, ma si può intuire il perché sia stato inserito in tale genere. The Martian, recensito anche da noi di Estensione. non sorprende per la sua vittoria, essendo riuscito a battere due film molto promettenti come “La grande scommessa” e “Joy” (il primo in uscita in questi giorni, il secondo -prossimamente nelle sale italiane – vede come protagonisti Jennifer Lawrence e Bradley Cooper e alla regia David O. Russel).
La miglior regia è andata ad Alejandro Inarritu, già citato in precedenza per il film Renevant. Confermando la nostra immane curiosità sul film in uscita, in nomination vi era pure Ridley Scott per The Martian, il quale aveva compiuto davvero un lavoro ammirevole nella sua ultima opera.
La miglior attrice in un film drammatico quest’anno è Brie Larson per la sua prova in Room, battendo quel mostro sacro (mostro solo in maniera figurata ovviamente) di Cate Blanchett, e la molto quotata Alicia Vikander, protagonista in The Danish Girl. Passando alla controparte maschile si trovano nomi di grandissimo spessore quali Leonardo Di Caprio, Bryan Cranston, Michael Fassbender, Eddie Redmayne e Will Smith. Il tanto agognato premio va a Leonardo di Caprio, sempre in Renevant. Che sia la volta buona possa anche vincere un Oscar?
Nella categoria commedia, i premi miglior attore e migliore attrice vanno rispettivamente a Matt Damon per The Martian (protagonista indiscusso del film) e Jennifer Lawrence per Joy. Aggiungo che la vittoria di Damon mi giunge però come una sorpresa perché, nonostante la prova di indubbio valore mostrata nel film di Scott, mi sarei aspettato un premio a Steve Carell per l’intensità della sua prova in ‘La grande scommessa’. Per quanto riguarda i miglior attori non protagonisti, nella sezione femminile vince Kate Winslet per la sua interpretazione in ‘Steve Jobs’, mentre nella sezione maschile vince Sylvester Stallone (a dir poco sorprendente) per il film ‘creed’.
Grande battaglia nella sezione ‘miglior film d’animazione’ dove si contendevano il premio Inside Out, Anomalisa e Snoopy & friends. Tutte e tre le pellicole hanno dimostrato un valore indiscusso e la decisione da prendere si è rivelata probabilmente una delle più ardue per la giuria dei Golden globe. Alla fine l’ha spuntata Inside Out. La categoria miglior film straniero viene vinta da ‘il figlio di Saul’, film ungherese che vede alla regia Laszlo Nemes.
Miglior sceneggiatura va a Aaronn Sorkin per Steve Jobs, che batte persino Quentin Tarantino ed il suo the Hateful Eight. Parlando sempre del film di Tarantino, l’opera musicale di Ennio Morricone si aggiudica il premio per la miglior colonna sonora. Durante la cerimonia Quentin ha paragonato l’eccezionale talento di Morricone a quello di Mozart. La migliore canzone originale invece è Writing’s on the wall di Sam Smith, utilizzata nei titoli iniziali di 007- Spectre.
Nella sezione televisiva il premio alla migliore serie drammatica va a Mr Robot, serie che mi sento vivamente di consigliare sia per i temi affrontati sia per la qualità narrativa. Miglior attore protagonista in una serie drammatica è il fantastico Jon Hamm, premio quasi dovuto visto l’ultima e conclusiva stagione di Mad men. Il premio per migliore attrice va invece a Taraji P Henson di ’empire’, dove batte le ben più quotate Robin Wright (House of cards) e Eva Green (Penny Dreadful).
Nella categoria miglior serie commedia la vittoria va a Mozart in the Jungle, capace di superare la concorrenza agguerrita di Orange is the new Black. Note di merito per Lady Gaga e Christian Slater vincitori nelle respettive categorie del premio per miglior attrice e miglior attore in una mini-serie (American Horror story la prima, Mr Robot il secondo). Ove non ho nessun dubbio sulla prova di Slater, qualche perplessità suscita la vittoria di Lady Gaga, nonostante l’ottima stagione di American Horror Story: Hotel, ho trovato la prova della cantante abbastanza piatta.
Una premiazione emozionante ma anche abbastanza prevedibile, quest’anno alcune interpretazioni spiccavano su altre e la loro vittoria appariva abbastanza scontata. Eccetto qualche sorpresa e qualche delusione (che in ogni premiazione che si rispetti non manca mai) i Golden Globe si rivelano abbastanza scontati quest’anno, per merito di alcune prove oltre la media e di alcuni film di eccezionale valore.