Godzilla (non è una bestemmia)

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  • Regia: Gareth Edwards
  • Sceneggiatura: Max Borenstein
  • Cast: Aaron Johnson, Bryan Cranston, Ken Watanabe, Elizabeth Olsen, Juliette Binoche
  • Durata: 123 minuti
  • Genere: Azione, Fantascienza
  • Anno: 2014

TRAMA
Nel 1999 la centrale nucleare di Janjira, nei pressi di Tokyo, riceve un misterioso attacco, costringendo tutta la popolazione circostante ad evacuare. Dopo quindici anni Joe Brody, allora responsabile della centrale, continua ad indagare sulle cause del disastro, nel quale ha perso anche la moglie. Con Joe si unisce anche suo figlio Ford, scoprendo insieme che la centrale è diventata la tana di un mostro a poco tempo dal risveglio.
CRITICA
 Il Re dei mostri torna sul grande schermo a sessant’anni dalla sua nascita, nella versione classica giapponese, allontanandosi dalla versione del 1998, dove Godzilla sembrava uscito da “Jurassic Park”.
In un film di questo genere l’attenzione è da rivolgersi principalmente verso gli effetti speciali e in “Godzilla” sono veramente ben fatti; la maestosità e l’inimmaginabile grandezza del mostro sono rese perfettamente sullo schermo, in più gli scontri con il M.U.T.O. (che da adesso in poi chiamerò simpaticamente Insettone) sono a dir poco adrenalinici, scatenando nel pubblico forti reazioni. Usando l’astuzia, il regista ha scelto di girare la maggior parte degli scontri in notturna, così facendo il buio ha nascosto dettagli che sarebbe stato difficile mimetizzare o curare perfettamente con degli effetti speciali.
 Visto il grande ritorno di “Godzilla” sotto una produzione americana, mi sarei aspettato uno sviluppo maggiore per ciò che concerne personaggi e suspense.
La sceneggiatura difatti è scadente, strabordante di classici cliché made in U.S., primo fra tutti, il classico padre di famiglia/soldato/unico uomo rimasto che sa come salvare il mondo. Altro problema che fa decadere la sceneggiatura a livelli minimi e vergognosi, è la gestione del tempo: non puoi rendere credibile un film se continui a passare da giorno e notte di continuo, soprattutto quando una bomba impostata a un’ora e mezza dalla sua detonazione, esplode dopo un giorno.
Il “Godzilla” del 1998 è sicuramente migliore in questo, probabilmente perché a dirigerlo è stato Roland Emmerich, fra i più grandi nel genere dei film catastrofici (“Independence Day”, “The Day After Tomorrow”, ”2012”). Nel suo film, spunti originali su trama e personaggi sono riusciti a legarsi in maniera perfetta con effetti speciali e momenti di grande tensione; questo è quello che manca al Lucertolone del 2014.
La colonna sonora del film ha ostacolato la tranquilla visione del film, diventando invadente e troppo rumorosa, al punto che in alcuni momenti mi è sembrato di essere a un concerto metal.
Un peccato che un attore del calibro di Brian Cranston sia utilizzato solo per poco tempo, poiché quello che riesce a fare sullo schermo è letteralmente fantastico. Riuscire a trasmettere emozioni vere e sentite, che toccano il pubblico in maniera tangibile; difatti, anche se è apparso solo nei primi 20 minuti di film, è senza dubbio il miglior attore presente.
Aaron Johnson non ha dato il meglio di se, interpretando il ruolo più importante pacatamente, senza nessun coinvolgimento. In più, con il suo fisico da lottatore di wrestling, Godzilla avrebbe potuto scambiarlo per King Kong, trasformando il film in un incontro epico: Lucertolone Vs Insettone Vs Gorillone. Immaginate che incassi.
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 Nel film recita anche il bambino più insensibile del mondo: il padre disperso nel mondo, la madre che lo carica in un pullman e lo abbandona. A questo punto un bambino normale sarebbe disperato e non smetterebbe di piangere. Lui no. Impassibile e freddo come un robot accetta tutto questo. Un po’ di realismo serve anche in “Godzilla”.
 In “Godzilla” è presente anche un sotto testo ambientalista, difatti gli Insettoni che si cibano di scorie nucleari, il Lucertolone che impersona madre natura fanno intendere, anche se molto lontanamente, della responsabilità che ha l’uomo nei confronti della natura e della supremazia che questa ha su di noi.
VALUTAZIONE
Partito molto pessimista, mi sono dovuto ricredere sul film. Mi ha appassionato e divertito, ma non come la versione del 1998, che non seguirà la storia originale di Godzilla ma strutturalmente è indiscutibilmente meglio.
Detto ciò, la sufficienza non la merita per via della sceneggiatura scadente, ma c’è andato molto vicino. È comunque un film obbligatorio da vedere per gli amanti del genere.
VOTO: 5 ½
CITAZIONI
“Noi lo chiamiamo… Godzilla!”
 “L’arroganza dell’uomo è pensare che la natura sia sotto il nostro controllo e non il contrario”
 
Giulio Zancanella