CINEMA – Real Steel, il coraggio è più forte dell’acciaio

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  • Regia: Shaw Levy
  • Sceneggiatura: Leslie Bohem, John Gatins
  • Cast: Hugh Jackman, Dakota Goyo, Evangeline Lilly, Anthony Mackie, Kevin Durand
  • Durata: 122 minuti
  • Anno: 2011
  • Genere: Azione

TRAMA

Il mondo della boxe è scomparso e gli atleti sono stati sostituiti da dei robot che combattono veri e propri incontri. Charlie Kenton (Jackman) è un ex pugile, divenuto ora un pilota di questi robo-combattenti con il quale riesce a guadagnarsi a malapena da vivere; riceve un giorno la notizia che la sua ex moglie è morta e che deve costudire suo figlio finche la sorella dell’ex non torni a casa da un viaggio di piacere. Inizialmente seccato da questa notizia, si accorge in seguito di volere bene a suo figlio e il loro rapporto si rinforza quando insieme rimettono in sesto un vecchio robot da combattimento e facendolo competere contro avversari sempre più forti, fino ad arrivare a sfidare il campione del mondo della boxe robotica.

CRITICA

Se avessi visto questo film da bambino, l’avrei adorato; ha tutto quello che serve per far impazzire un ragazzino: una bella storia, combattimenti di pugilato, un bambino superfigo e robot, robot e ancora robot (ma soprattutto incontri di boxe fra robot!).

Analizzandolo con uno sguardo più critico però si perde l’entusiasmo del bambino si assume la serietà della persona adulta e allora si vedono i primi difetti. La recitazione di Hugh Jackman non è delle migliori ma nel complesso regge grazie alla buona accoppiata fra “Wolverine” e Dakota Goyo (l’interprete del bambino). La regia di Levy è mediocre ma c’è un ottimo utilizzo degli effetti speciali, veramente molto curati e usati giustamente con parsimonia (questo rientra nelle corde del regista in quanto ne aveva già dato prova in “Una notte al museo”).

Si possono trovare alcune similitudini in “Rocky”, dato che il film rappresenta un punto di vista del fantomatico “sogno americano” ma senza alcuna intenzione di plagio.

La sceneggiatura è uguale a tante altre sceneggiature americane di film per famiglie, quindi non si può dire che si sia distaccato dal modello classico Hollywoodiano ma ha saputo giocarci bene e si è riusciti ad ottenere una storia ugualmente emozionante.

VALUTAZIONE

Il mio consiglio è di non guardare questo film come una persona adulta e razionale, ma di concedervi due ore di ritorno a quella fantastica innocenza con la quale si guardavano i cartoni da piccoli. “Real Steel” vi terrà attaccati allo schermo, almeno è quello che è successo con me.

VOTO

6 ½

 

FRASI

“Se hai una sola occasione, non perderla!”

 

Giulio Zancanella