- Regia: Richard J. Lewis
- Sceneggiatura: Mordecai Richler
- Cast: Paul Giamatti, Dustin Hoffman, Rachelle Lefevre, Rosamund Pike, Bruce Greenwood, Scott Speedman
- Durata: 132 minuti
- Anno 2010
- Genere: drammatico, commedia
- Premi: Golden Globe miglior attore in un film commedia o musicale (Paul Giamatti)
TRAMA
Barney Panofsky (Giamatti) è accusato da trent’anni per l’omicidio del suo amico Boogie; l’uscita di un libro su questo presunto delitto lo convince a dare una sua versione dei fatti. Fra un’Italia d’inizi anni ’60, whisky, sigari Montecristo e ben tre mogli, assistiamo all’evolversi della vita di Barney.
CRITICA
Tratto dal romanzo Capolavoro del 1997 di Mordecai Richler, “La Versione di Barney” è sicuramente uno dei film più riusciti del 2010.
Nonostante il film fosse stato pompato all’uscita con trailer a ripetizione, il successo di pubblico fu debole, tranne che in Italia (maggior contribuente nel mondo per l’incasso della pellicola). Purtroppo questo film sta venendo dimenticato, quindi colgo l’occasione per invogliarvi a guadagnare due ore di divertimento. Perché guardare questo film? Perché è l’occasione dell’uomo comune sul grande schermo; qui non c’è nessun Forrest Gump che corre più veloce del vento o un Benjamin Button che invecchia al contrario. C’è solo Barney Panofsky, interpretato da uno splendido Paul Giamatti, un uomo con un lavoro che rende abbastanza bene, delle sofferenze alle spalle, un grande amore e un corpo che si ammala. La “Versione di Barney” è semplicemente una vita qualsiasi di un uomo qualsiasi, senza analisi a livello della società, senza ricerca di un’elevatezza culturale ma solo pura e semplice vita. Una vita che ti commuove, che ti diverte, che ti fa incazzare, come tutte le vite degli esseri umani. Non dico che guardando questo film ci si possa rivedere nel protagonista, ma si può percepire il flusso del tempo comune in tutti gli uomini. Noi passiamo, non siamo destinati a stare qui, anche se non abbiamo mai fatto nulla di male e Barney te lo sbatte in faccia, senza filosofia o ammonizioni ma con umanità e dolcezza. La storia di ogni essere umano, romanzata nel modo giusto, sarebbe un soggetto perfetto per un film, ma se sei un uomo comune al mondo non gliene frega niente di te, con questo si spiega probabilmente il basso successo del film.
Una critica possibile a questo film, è appunto una mancanza di profondità culturale e sociale che non riesce ad emergere e non viene nemmeno cercata, probabilmente per scelte registiche.
Ed è proprio la regia che merita più critiche negative; Richard J. Lewis ha guidato la regia di “C.S.I.” e “Person of Interest” , di conseguenza questo sua mancanza d’esperienza a livello cinematografico ha reso la direzione artistica ripetitiva e banale, rovinando in alcuni momenti il film.
Grande punto di riferimento all’interno del film è Dustin Hoffman, il quale interpreta il padre del protagonista; la caratterizzazione del personaggio è divertente senza essere demenziale (sembra facile detta così, in realtà non molti attori ci riuscirebbero).
VALUTAZIONE
“La Versione di Barney” è uno dei film preferiti di Giuliano Ferrara e se non lo guardate lui vi mangerà o vi terrà prigionieri nella sua folta barba sporca. Fatevi un favore, compratelo.
VOTO
7-
CITAZIONI
Barney: “Amore mio non piangere, non ti ho amato abbastanza oggi?”
Giulio Zancanella
http://www.youtube.com/watch?v=QF72GvdypIM