Chi era Ettore Scola, il maestro del cinema italiano

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(Foto: lavocedeltrentino.it)
(Foto: lavocedeltrentino.it)

In questo gennaio maledetto per il mondo dell’arte un altro grande ci lascia: Ettore Scola. Se ne va a 84 anni, conditi da uno stile inconfondibile e una filmografia d’eccezione, che lo ricorda come uno dei grandi del cinema italiano.

Ettore nasce il 10 maggio 1931 in un paesino della provincia di Avellino, in seguito si trasferirà con la famiglia a Roma dove già in giovane età comincerà il suo impegno artistico lavorando come vignettista. Da lì nasce la sua ispirazione per la commedia e la scrittura, che lo porteranno in seguito a redigere numerose sceneggiature per la RAI.

Il suo primo film da regista esce nel 1964: “Se permettete parliamo di donne“, con Vittorio Gassman. Il film è duramente stroncato dalla critica per la sua “volgarità” ma ha un gran successo di pubblico. Da quel momento in avanti si dimostrerà regista e scrittore di valore indiscusso con opere diventate poi celebri come “Brutti, sporchi e cattivi” e “La famiglia” (che viene nominato all’Oscar per miglior film straniero e fa incetta di David di Donatello). Il suo più grande lavoro è di difficile definizione, essendo sia “C’eravamo tanto amati” che “Una Giornata particolare” (con il quale vince anche il Golden Globe al miglior film), entrambi di eccezionale valore.

Per opinione personale considero “C’eravamo tanto amati” il suo capolavoro più grande, riuscendo a creare una sinergia tra la classica commedia all’italiana e un cinema più impegnato. Un film che ripercorre 30 anni di storia italiana con attori del calibro di Gassman e Manfredi, attraverso la vicenda di tre partigiani italiani diventati amici durante la guerra e separati poi dalla guerra stessa.

La sua arte verrà ricordata per l’umorismo pungente ma anche riflessivo, ogni commedia che la sua mente produce non è quasi mai fine a se stessa, e dietro alle risate nasconde sempre profondità e riflessioni fuori dal comune. Ad 84 anni non è riuscito a vincere la battaglia con il suo cuore, che da qualche tempo ormai lo tormentava, ci lascia però un’eredità fatta di film, di grandissimi film, eredità di cui il cinema italiano va sicuramente fiero. Addio Ettore.