Boris – la fuori serie italiana

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Regia: Luca Vendruscolo
Sceneggiatura: Luca Vendruscolo
Cast: Francesco Pannofino, Alessandro     Tiberi, Caterina Guzzanti, Carolina
Crescentini, Pietro Sermonti, Ninni Bruschetta Paolo Calabresi
Durata episodio: 25 minuti
Genere: comico
Anno: 2007-2010

TRAMA
Alessandro un giovane ragazzo romano, riesce finalmete a coronare un suo sogno: lavorare nel mondo dello spettacolo e comincia a farlo, senza neanche a dirlo, da stagista. Il cast con cui esordisce è una serie televisiva italiana (molto famosa in Grecia): “Gli occhi del cuore 2”. Alessandro rimane inizialmente sconcertato dal metodo di lavoro del regista Renè Ferretti, che rinuncia completamente alla qualità del prodotto, per adottare il sistema chiamato “a cazzo di cane”, e dalle qualità attoriali dei protagonisti, Stanis La Rochelle, il quale si vanta del suo stile di recitazione “britannico” e Corinna Negri, soprannominata “la Cagna”. Il neo assunto stagista trova conforto solo nell’assistente alla regia, Arianna, l’unica che cerca d’insegnarli il mestiere e d’inserirlo nell’ambiente, nonostante i suoi metodi piuttosto bruschi. Alessandro si trova quindi coinvolto in questo set di puro delirio, capricci e di pessima qualità artistica, ma per portare a casa un misero stipendio da stagista, continuerà a lavorare per Renè Ferretti e la sua sgangerata troupe di “Occhi del Cuore 2”

RECENSIONE

Capita spesso che, il giovedi sera, trovi in televisione il bel faccione di Terence Hill nei panni di Don Matteo. La domanda che mi pongo ogni volta che il mio sguardo incrocia il parroco di Gubbio è: “ma che cos’è sta roba?” (in realtà penso ad un atra cosa ma non voglio essere volgare). Poi, dopo aver fomulato nella mia mente un numero indefinito d’insulti al direttore della fotografia, penso instintivamente a “Boris”. Perché?  Il motivo a chi l’ha già visto è chiaro, poichè “Boris” affronta a campo aperto tutte le banlità e mancanze tecniche tipiche delle fiction made in Italy.
Questa serie televisiva svela i meccanismi delle fiction, portando lo spettatore nell’iperuranio della monezza televisiva: è l’unica che critica in maniera concreta un mondo, quello della televisione, basato su una mediocrità generale, dove il più bravo viene scartato per il più raccomandato.
Ad ogni protagonista della serie è affidato un vizio, il quale contraddistingue la mentalità artistica italiana nel campo televisivo: Rene, il regista, ha talento ma è svogliato e vuole sempre finire le riprese il più presto possibile, Duccio il direttore della fotografia il classico coicanomane, Corinna è l’attrice che ha avuto il ruolo grazie alle sue prestazioni sessuali e infine Stanis, convinto che il cinema/televisione italiano sia inferiore a quello americano.

Il livello degli attori è da far invidia a qualsiasi produttore, Francesco Pannofino su tutti. La sua voce roca e la sua mimica lo rendono uno dei migliori interpreti in Italia, anche se non ha avuto il riconoscimento che gli spetta nel mondo cinematografico, solo come doppiatore degli attori di prima fascia.

“Occhi del Cuore 2” (la fiction che si gira in “Boris”) è il classico prodotto di bassa lega, alla “Un Posto al sole” per dire, sfornato caldo per le bocche voraci del pubblico, che si accontenta della classica e noiosa storia d’amore fra Garko e Arcuri, ed è qui che nasce la critica principle di “Boris”. La mancanza di una Tv con qualità, di una serie televisiva che, come sta succedendo nel resto del mondo, si avvicini ai tempi cinematografici: io non riesco ad immaginarmi una serie come “Lost” fatta in Italia, il che non rappresenta una mancanza di idee o di attori Italiani meno bravi rispetto a quelli americani, ma semplicemente per una mentalità che preferisce il guadagno sicuro alle innovazioni.

“Boris” è stata la prima serie televisiva italiana ad appasionami, la prima che ha portato (rischianndo molto) una comicità critica nei confronti di un mondo che il pubblico conosce poco. Purtroppo “Boris” è stato unico nel sue genere e dal 2010, anno dell’ultima serie trasmessa, non è stato prodotto niente di simile. Continuiamo a guardare atrocità come “Il Peccato e la Vergogna” (o come diavolo si chiama) senza avere un minimo di senso critico ma fidatevi, se guarderete “Boris” almeno una volta, non potrete più sopportare nessun’altra serie TV livello Z.

VALUTAZIONE

Per gli amanti del genere, “Boris” è imprescindibile, l’unica serie cult italiana ad aver dimostrato l’esistenza della possibilità di fare televisione con qualità elevata, senza bisogno di produzioni mastodontiche. Prendendo un discorso più ampio, se siete in cerca di un buon prodotto italiano e volete uscire dalla routine televisiva, YouTube si sta riempiendo di ottime serie create per il web, completamente gratuite, divertenti e alcune molto ben fatte tecnicamente. Il mio consiglio è di andare alla ricerca di nuovi prodotti, abbandonado il mondo del piccolo schermo, altrimenti continuate le vostra lobotomia televisiva settimanale, a cura di Terence Hill.

VOTO
8

CITAZIONI
« Signori io mi scuso con tutti voi, ma questa fiction è veramente tremenda. »

“E dai dai dai che la giriamo”